Secondo uno studio coordinato dalla Neuropsichiatria infantile dell’Università di Torino diretta dal professor Benedetto Vitiello, tra 2018 e 2021 c’è stato un “drammatico incremento di visite urgenti” presso le neuropsichiatrie infantili di 9 ospedali italiani. Un dato che era stato anticipato da segnalazioni e richiami, ma che ora è stato misurato e viene rilanciato con forza da Sinpia, la Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale, martedì 10 ottobre 2023.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, quasi 1 miliardo di persone nel mondo vive con almeno un disturbo mentale, circa 1 persona su 8 a livello globale. E il problema investe, innanzitutto, i più giovani: una percentuale variabile tra il 10 e il 20% di bambini e adolescenti, a seconda degli anni, soffre di disturbi mentali e il 75% delle patologie psichiatriche esordisce prima dei 25 anni, la metà presenta sintomi entro i 14 anni. Dati che testimoniano l’importanza di parlare di questa tematica in modo diffuso e articolato, cogliendo l’occasione della Giornata mondiale della salute mentale come uno stimolo in più.
Istituita nel 1992 dalla Federazione mondiale per la salute mentale (Mfmh) e riconosciuta dall’Oms, ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della salute mentale e, al tempo stesso, di sfatare stigma e pregiudizi. Con particolare attenzione all’infanzia e all’adolescenza, sottolinea Sinpia.“E’ solo ponendo la lente d’ingrandimento sull’età evolutiva, che ha specificità e peculiarità rispetto all’età adulta, che si può intervenire precocemente – evidenzia la professoressa Elisa Fazzi, presidente Sinpia, direttrice della Unità operativa Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della Asst Spedali civili e Università di Brescia, nonché membro del Tavolo tecnico per la salute mentale presso il Ministero della Salute -. La domanda di interventi in questo ambito è in continua crescita, si tratta di una vera emergenza di sanità pubblica con un’inevitabile ricaduta su aspetti sociali, umani ed economici in tutti i Paesi del mondo. Il peso globale dei disturbi mentali in età evolutiva continua a crescere anche in Italia dove i disturbi neuropsichici nell’infanzia e adolescenza colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi”.
Lo studio coordinato dalla Neuropsichiatria infantile di Torino conferma questa urgenza: “Abbiamo analizzato i dati di 9 ospedali italiani che hanno raccolto circa 25mila visite neuropsichiatriche urgenti rivolte a bambini e adolescenti dal 2018 al 2021 – commenta il professor Benedetto Vitiello – e abbiamo potuto registrare un drammatico incremento di visite soprattutto per quanto riguarda i disturbi dell’alimentazione, in particolare l’anoressia, e disturbi quali autolesionismo e ideazioni o comportamenti suicidali, in soggetti in età adolescenziale con una prevalenza del sesso femminile”.
Gran parte dei quadri depressivi esordiscono in adolescenza (1 femmina su 4 e 1 maschio su 10), ma spesso sono preceduti da altri disturbi come ad esempio quello del sonno. Il 59% dei casi di disturbi della condotta alimentare ha tra i 13 e 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni. Questo, in un quadro in cui il suicidio rappresenta la prima causa di morte in italia tra gli adolescenti (dato 2019).
“Una politica di sanità pubblica – aggiunge la dottoressa Rosamaria Siracusano, responsabile della Sezione di psichiatria della Sinpia e dirigente medico della Unità operativa di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliera Federico II di Napoli – non può non tener conto di tali dati che diventano ancora più significativi se consideriamo che il 20-40% dei ragazzi e degli adolescenti presenta elevati livelli di sofferenza psichica, ma solo meno della metà di questi soggetti giunge all’attenzione dei servizi di neuropsichiatria infantile”.
Chiara Davico, neuropsichiatra infantile e ricercatrice dell’Università di Torino, sottolinea che numerose ricerche mostrano come, in molti casi, i quadri clinici conclamati in adolescenza rappresentano l’evoluzione di condizioni non colte durante l’infanzia. “I disturbi propri del neurosviluppo ad esordio nei primi anni di vita rappresentano i precursori per traiettorie evolutive psicopatologiche gravi e maggiormente impattanti in adolescenza. Promuovere il neurosviluppo, sostenendo una crescita armonica e serena, così come intervenire quando compaiono difficoltà e disturbi, deve rappresentare una priorità del sistema sanitario, così come della comunità in senso lato”.
Per Sinpia, tuttavia, l’impegno di risorse del nostro Paese appare irrisorio. L’Italia è agli ultimi posti in Europa per quota di spesa sanitaria dedicata alla salute mentale con circa il 3,4% della spesa sanitaria complessiva, a fronte del 10% dei principali Paesi ad alto reddito. E con risorse particolarmente carenti per i servizi ospedalieri e territoriali di neuropsichiatria infantile che in questi anni si trovano ad affrontare una vera emergenza.